Urban e fatto in Italia: Neo Modena

Ormai è quasi un clichè, nella stra maggioranza dei casi quando si parla di Made In Italy, escludendo tutto il mondo del Food&Wine, le immagini che arrivano sono:

-Mestieri artigiani tradizionali e spesso dimenticati (mani rugose e sapienti che lavorano a tombolo o telaio: 60% dei casi; settantenni fascinosi con facce sapienti segnate dal tempo in grembiule e braccia conserte nella loro bottega di falegname o fabbro: 30%; busto da sarta con metro a nastro, cartamodelli di carta e crop di mani di donna 55 enne creativa con unghie laccate ed anelli, stesse mani per pittura motivi su ceramica: 10% dei casi)
-Atelier di sartoria su misura per vestiti da cerimonia.
-Miliardi di scarpe e borse.
-Non manca mai la foto della Vespa Piaggio con Audrey Hepburn.

Tutto molto simile, con un’immagine tra il nostalgico, il lusso ed uno stile elegante e tradizionale: valanghe di storytelling, ambientazioni storiche, profumo di trucioli.

Ma Made In Italy non vuol dire solo e soltanto tradizione, esclusività o piccole produzioni ed autoproduzioni artigianali.
Non vuol dire neanche una comunicazione fatta di racconto a generazioni di titolari.

Ecco perchè quando incontro (raramente) marchi come Neo Modena, che parlano un linguaggio e ad un target diverso, respiro boccate d’aria fresca.
Inanzitutto uno stile metropolitano ed urban, quello che negli anni ’90 si chiamava streetwear, fatto principalmente di tshirts e altri pochi pezzi scelti: grafiche non legate a stagioni e sesso, iconiche ed indimenticabili nella loro semplicità. Una scelta di target unisex e contemporaneo: spesso persone amanti del design e dell’architettura, deejay, grafici, amanti di musica e nightlife. Uno stile di comunicazione che fotografa tshirts come se fossero lampade e che le illustra come se fossero un invito al Fuori Salone, impaginando, più che piazzando, le grafiche.
Il tutto prodotto interamente all’interno di piccoli laboratori emiliani.

-Chi c’è dietro Neo Modena e come nasce il vostro progetto? Mi pare
che abbiate tutti un primo lavoro, cosa vi ha spinto a buttarvi in
questa avventura?

Dietro NEO Modena ci sono io (Bruno Cavani ndr), Mattia Goldoni e Luca Manfredi, tre amici nati e cresciuti insieme a Castelnuovo Rangone, un piccolo paese in provincia di Modena.
Ognuno di noi ha intrapreso strade diverse nello studio e di conseguenza nel lavoro. Io sono Architetto e lavoro come progettista in uno studio di Modena, Luca è un Ingegnere Industriale e lavora alla Henkel Italia a Milano e Mattia lavora come dipendente in una ditta ferriera a Vignola (MO). Abbiamo caratteri, pregi e difetti completamente diversi ma insieme ci completiamo e riusciamo a dare al progetto NEO diverse prospettive e competenze. Una cosa che ci accomuna è sicuramente la voglia di far sentire la nostra voce, la voglia di dire la nostra e provare a cambiare le cose, nel nostro piccolo e con le nostre forze mettendocela tutta giorno per giorno consapevoli che sia dura e lo sarà sempre di più… ma noi non molliamo.
Il nostro progetto nasce decisamente dal basso e decisamente per caso in una domenica pomeriggio a casa di Mattia. I fondi erano decisamente pochi ma volevamo comunque creare qualcosa di nostro e qualcosa di diverso e siamo partiti creando 3 semplici T-shirts (che ancora oggi abbiamo in produzione e che lo saranno sempre) cercando di impostare tutto su un ideale legato più al design e all’architettura che all’abbigliamento ma non solo, creare un piccolo progetto legato alla musica e agli eventi. Ci siamo messi a tutti gli effetti a STUDIARE i meccanismi, i tempi, i tessuti e le tipologie di stampa legate al mondo del fashion e continuiamo ad impegnarci nel farlo tuttora. Durante questo percorso di crescita si sono andati a delineare i ruoli che ciascuno di noi avrebbe avuto all’interno di NEO: Mattia si occupa dell’amministrazione, organizzazione e gestione di Sezione Suono, Luca gestisce l’intero processo distributivo e si occupa di dettare tempi e regole dell’organizzazione interna e io ho ruolo di art director, coordinando lo studio delle grafiche, dei capi, la realizzazione del campionario e della produzione, social, blog, shooting etc

OKCarli15


-Chi sono le persone a cui vi rivolgete?

Sinceramente non ci siamo mai posti il problema di chi possa “comperare” i nostri capi… piuttosto abbiamo sempre cercato di coinvolgere tutti coloro che ne avessero voglia all’interno del mondo NEO che come dicevo non è solo abbigliamento. Non puoi decidere chi si sederà su una sedia o su una poltrona

-Come e dove viene prodotta NeoModena?

NEO viene prodotta esclusivamente in Italia o meglio in Emilia Romagna. Spesso a produrre i capi sono piccoli laboratori artigianali nel Carpigiano che per le loro dimensioni ridotte talvolta non ci permettono di produrre grossi numeri ma crediamo che tuttavia in cambio restituiscano al progetto quel qualcosa in più in termini qualitativi che noi vogliamo. Ogni capo è diverso e ogni capo viene controllato pezzo per pezzo, passaggio in più che spesso non è possibile avere su grosse produzioni.

OKcassel13

-NeoModena è uno dei pochissimi brand Made In Italy che potremmo
definire urban, cosa ne pensi della situazione produttiva italiana
attuale?

Penso che sia molto dura oggi come oggi produrre in Italia perché i margini sono molto bassi e spesso l’utente finale non coglie le sfumature e le caratteristiche che ne derivano. Forse si dovrebbe tutelare di più il Made in Italy anche in questo settore “istruire” maggiormente l’utente finale (un po’ come si fa da un po’ di tempo nel cibo), altrimenti rischiamo di perdere alcune maestranze tipiche del nostro territorio.

-Mi piace che abbiate uno stile unisex e delle grafiche non stagionali
ma sempre disponibili…

La scelta dell’unisex e della non stagionalità rientra sempre nel concetto design… Anche se per agevolare chi ci distribuisce siamo comunque tenuti a seguire alcune prassi dell’abbigliamento. Non vorremmo peccare di presunzione ma ci piace pensare ai nostri capi come a delle opere creative. Non esistono costrizioni nell’avere una buona ispirazione e nel cercare di realizzarla..

 

Cassel tshirt warm

-Perchè la scelta della distribuzione per negozi e non anche via
e-shop?

Non ci sentiamo pronti per l’eshop. E’ ancora troppo prematuro… poche cose ma fatte bene. Inoltre oggi anche il mondo della vendita online si sta evolvendo molto velocemente. Il concetto di eShop si sta sempre più spostando verso un concetto di grande centro distributivo cosi come è successo ai negozi fisici qualche anno fa. La maggiore parte delle rotazioni online sono gestite dalle grandi insegne multimarca a discapito dei piccoli online-shop monomarca ( ameno che tu non sia un intramontabile come Nike, Adidas, ecc ecc.. ). In aggiunta a questo, il negozio rimane anche a livello concettuale il luogo di vendita che preferiamo perché è qui che avviene un contatto umano e un interazione tra consumatore e negoziante che consente di trasmettere in maniera piu esplicita quella che è la filosofia e il progetto NEO.

13346752_1231206810222716_2970987805512981693_n

-Avete un’immagine fotografica e grafiche molto riconoscibili: come nasce i vostro percorso progettuale e a chi vi affidate?

Nel bene e nel male posso dire sia tutta farina del nostro sacco, veniamo solo aiutati durante gli shooting da un fotografo per gli scatti ma per la progettazione della collezione, concept capi, concept grafiche, concept shooting e metodologia di pubblicizzazione e post-produzione pensiamo a tutto noi e facciamo il possibile che tutti questi passaggi siano coordinati fra loro. La grafica deve essere elemento insito nel capo, il capo non può vivere senza la grafica se questo nasce con essa. Credo che ci debba essere un giusto equilibro tra funzionalità, impatto visivo e qualità. La maggior parte delle ispirazioni derivano dal mio background basato su design e architettura con decisamente pochissime influenze dal mondo moda/abbigliamento. Less is more come direbbe Mies van der Rohe…ahahah!

-Parlami della collezione estiva, ho visto che ci sono capi ad
edizione limitata, com’è nata questa scelta?

La poca tiratura dei capi nasce sia per esigenza produttiva ma soprattutto perché riteniamo sia il modo migliore per valorizzare il prodotto e renderlo ricercato.

12622484_1146436168699781_1268485233271761466_o

-Come pubblicizzate il vostro brand? Che circuiti utilizzate?

Pubblicizziamo (anche se non credo sia il termine più corretto) collaborando con DJ, designer o creativi o interagendo con eventi o festival, oltre ovviamente ai nostri Event in Shop che organizziamo a ogni uscita di collezione.

-Avete qualche novità o progetto prossimi da raccontarci?

Abbiamo in ballo molti progetti anche sé è ancora presto per poterveli svelare tutti ma per esempio cambieremo nome da NEO Modena a MONEO, cercheremo sempre di più di darci una organizzazione precisa e definita con figure precise che condividano il nostro pensiero e che ci aiutano a crescere. Stiamo sviluppando collaborazioni e una nuova collezione per l’estivo 2017 con una consapevolezza diversa e più matura ma sempre mantenendo il nostro orientamento o meglio cercando di esplicitarlo e consolidarlo.

 

PS: Anche questo è Made in Italy, senza tornio e violini in sottofondo.

LINK:

▶︎WEB
▶︎FACEBOOK
▶︎TUMBLR
▶︎INSTAGRAM

Comments

comments

,