Fashion Revolution Week: dal 18 al 24 Aprile, fatevi qualche domanda.

Il 24 aprile è la data che celebra un anniversario particolare. Nel 2013 in Bangladesh hanno perso la vita 1.134 operai del tessile in un crollo di un palazzo fatiscente, il Rana Plaza , progettato per ospitare uffici e che in realta ospitava stratificati laboratori tessili in cui ogni giorno e notte lavoravano centinaia di persone.
La goccia che ha fatto traboccare il mare, la lente di ingrandimento su uno spaventoso modo di fare businness basato su schiavismo, ricatti, sfruttamento della poverta e cecità consapevole su inquinamento e malattie che da questo derivano. Un modello di economia che di fatto si basa sul tenere in ostaggio milioni di persone per uno stipendio da fame, ben al di sotto del minimo sindacale del paese di produzione, un ricatto sulla loro povertà. Un modello economico, purtroppo, tenuto in piedi solo ed unicamente da noi, dalle nostre scelte quotidiane, spesso dettate, più che dall’egoismo, dall’ignoranza, dalla fretta, dalle scuse che ci diamo, dal bisogno di fare shopping per sentirci felici.

Dal 2014, un anno dopo l’evento spaventoso del Rana Plaza, un attentato all’umanità, è nato Fashion Revolution: oggi è un movimento presente in 83 paesi nel mondo.
Ogni anno nella settimana precedente (quest’anno dal 18 aprile) viene messa in atto una campagna di sensibilizzazione rivolta al consumatore finale ma anche a produttori virtuosi,
con eventi mirati a spiegare il concetto di moda etica e sostenibilità.
Lo scopo è uno solo: se non c’è domanda non c’è offerta. Rivolgendosi specialmente ai giovani, nei quali la spinta allo shopping compulsivo è maggiore, il Fashion Revolution Day vuole installare una consapevolezza dell’acquisto che aiuti a trasformare l’industria della moda in una realtà giusta e sostenibile.

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Tutti possono partecipare:

– scaricando kit e cartelli qui, indossando i vestiti alla rovescia con l’etichetta esposta, facendosi una foto e chiedendo al brand di produzione “Who Made My Clothes?”, taggandolo sui propri canali social, aggiungendo i tag #whomademyclothes #fashrev e se volete anche la pagina Fashion Revolution Italia.

Grande Lella!

Grande Lella!

-Se invece siete dei produttori di vero Made in Italy o producete per altri ma sempre in Italia, oppure avete una piccola autoproduzione che prevede però solo materiali tracciati o recuperati, potete vantarvene e giustamente! Scaricate questi kit, fatevi una foto dove lavorate e spargetela nel web!

Ami i tuoi vestiti? Falli durare di più!  Ecco come puoi raccontare la tua Love Story perchè ispiri i tuoi amici (o followers!).

-Sei una fashion blogger e vuoi dare una svolta al tuo modo di fare shopping? Sai che esiste il tag #haulternative ? Scarica il kit per uno haul sostenibile (e divertente) qui!

-Diventa un Fashion Revolutionary militante!Tutti quelli che lo sono già ADORANO i vestiti!

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La mia foto per FashRev 2015

Venire a Milano lunedì! Per celebrare l’inizio della settimana del Fashion Revolution, si terrà un evento che prevede la performance di Tiziana Di Masi che ha affrontato nei suoi spettacoli il tema della contraffazione.
L’evento sarà alle 18 in Piazza San Fedele, dietro a Palazzo Marino, (concessa gratuitamente dalla Fondazione Near che sostiene B.LIVE, un progetto che coinvolge ragazzi affetti da gravi patologie croniche in percorsi creativi). Nella piazzetta interna dopo la performance ci sarà un
piccolo rinfresco circondati da info point ad alcune realtà nel campo della moda etica e dell’innovazione: fra cui le bravissime di Orange Fiber,
ma anche Cangiari, la collezione di moda etica di Altromercato Auteurs du Monde, e la designer Denise Bonapace.

INVITO FASHREV 18 APRILE MILANO

Ci sarà anche Marina Spadafora, ambassador di Fashion Revolution Italia, ci sarò io e Justine de Le Funkymamas, entrambe come sapete impegnate da molti mesi nell’esplorazione e ricerca di nuovi marchi sostenibili e comntemporanei ma anche di consigli pratici ed attuabili per cominciare la Fashion Revolution oggi.
Non serve dirvi ancora di guardare The True Cost,  però potete guardarvi ancora lo speech di Marina Spadafora sulla vera storia della tshirt che avete indosso, in fondo, basterebbe solo essere curiosi e farsi qualche domanda.

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